martedì 6 aprile 2010

Io so. Manifestazione di Piazza Farnese, 28 gennaio 2009: Intervento di Salvatore Borsellino

Io so. Manifestazione di Piazza Farnese, 28 gennaio 2009: Intervento di Salvatore Borsellino: "Ecco quanto scritto oggi nel mio blog:http://lavisioneimmaginaria.splinder.com/
IO SO .......CHE C'ERO.
Io so perchè questa mattina non c'era nessuna personalità istituzionale a sostenere l'azione dell'Associazione Familiari Vittime Di Mafia. Qualcuno dirà: ma è ovvio, c'era Di Pietro, Travaglio, Vulpio e Grillo. Se questa fosse la risposta, sarebbe semplice la spiegazione del silenzio dello Stato.
La spiegazione sta nelle parole di Salvatore Borsellino: i vertici delle istituzioni hanno avuto paura di confrontarsi con i familiari delle vittime dei mafiosi: vittime che lo Stato, attraverso le sue istituzioni cui vertici sedevano e siedono personaggi colluse con la mafia, ha sulla coscienza.
Attraverso la testimonianza dei vari personaggi io so che ora un altro Ministro può essere considerato colluso con la mafia.
Dalla manifestazione di Piazza Farnese mi sono venuti degli insegnamenti che intendo sviluppare in tre tematiche: 1^) - L'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge (art. 3 Costit.) messa anche in relazione agli ultimi fatti riguardanti la Giustizia; 2^) - L'informazione (art. 21 Costit.) in relazione alla manifestazione odierna; 3^) - La Democrazia - L'Oligarchia e la Dittatura.
Del primo tema ne parlerò nel blog http://nolodocasta.blogspot.com/; del secondo tema nel blog
http://svegliatitalia.blog.excite.it/; la terza tematica verrà trattata nel blog http://giulemanidallaconsulta.wordpress.com/.
In questo blog parlerò delle mie emozioni nell'ascoltare la voce roca e rotta dall'emozione di SALVATORE BORSELLINO, le parole di SONIA ALFANO che, con dignità, sdegnosamente harespinto ogni accostamento di parentela con il Ministro Angiolino Jolie.
Racconterò le mie emozioni di coloro che vivono emarginati, professionalmente, per aver raccontato gli intrecci tra politica e mafia (Vulpio) ecc.
La prima emozione è stata di commozione: vedere e sentire Salvatore Borsellino chiedere giustizia allo Stato attraverso la chiarezza in seno alle Istituzioni, nell'invitare le persone al vertice delle Istituzioni che sono colluse con la mafia, di farsi da parte, nell'invitare noi genitori a fare scudo ai nostri figli in balia di gente corrotta, ebbene, non ho vergogna di scrivere che hoversato due lacrime. Sono state lacrime amare pensando ai sette anni di prigionia fatti da mio padre per consegnarmi una Italia libera ed indipendente e migliore.
Ma non è di me che voglio parlare. Dopo la commozione dentro di me è nata la rabbia, oggi. Ho dovuto constatare ancora una volta che l'informazione in Italia non esiste: esiste la disinformazione o, se vi pare, l'informazione allineata, dico io, ma per dirla con Marco Travaglio, vittima della sindrome di Stoccolma.
Infatti. hanno colto l'occasione per parlare delle parole di Di Pietro piuttosto che dell'emarginazione di Carlo Vulpio o dell'abbandono dei familiari delle vittime di mafia. Ancora una volta la storia in Italia si ripete ma agli italiani, ed alle istituzioni dico io, non ha insegnato nulla. Le vittime delle stragi dei terroristi da Piazza Fontana alla stazione di Bologna non vengono più ricordate ed i familiari ancora attendono un adeguato risarcimento. Lo stesso si sta mettendo in atto con i familiari delle vittime della mafia. Sono pienamente d'accordo con lui: non ci meritiamo di dichiararci Stato civile e moderno.
Io c'ero. Non ho mancato di rispetto al Presidente Napolitano quando la piazza ha chiesto a gran voce il rispetto (questa volta sì, ma giuridico) dell'artic. 3 della Costituzione. Signor Presidente, quel rispetto lo chiedono i Padri Costituenti che hanno scritto la Nostra Costituzione con il sangue dei Primi Martiri della Resistenza ed i Nuovi Martiri che elenco, chiedendo perdono se non li nomino tutti, Basile, tutti gli agenti di scorta, Giuseppe Falcone, Rocco Chinnici, Paolo Borsellino ed il Generale Dalla Chiesa che hanno servito lo Stato giurando di osservare la Costituzione e farla osservare fino alla Morte. Signor Presidente costoro sono eroi e non Mangano Gran Stalliere d'Arcore o altri personaggi condannati per collusioni mafiose.
Signor Presidente Le hanno mancato di rispetto il milione ed oltre di persone che hanno chiesto l'abrogazione dellla legge 23 Luglio 2008, n.124 (Lodo Alfano)? Io penso di no. è un diritto costituzioale. Le hanno mancato di rispetto il centinaio di costituzionalisti, fra cui alcuni ex presidenti della Consulta, che hanno dichiarato incostituzionale la legge sopracitata? Signor Presidente Le ha mancato di rispetto l'astrofisica Margherita Hack quando con una lettera aperta chiedeva spiegazioni della sua firma repentina?. Signor Presidente, anch'io dissento: Lei poteva avvalersi di una lunga pausa di riflessione e poi firmare, come ha fatto il Suo predecessore del resto, citando la Costituzione per l'obbligo della firma, rimandando poi la soluzione del tutto ai cittadini. Signor Presidente, Le manco di rispetto se dissento dalle motivazioni che la S.V. Ill.ma ha addotto per la firma? Faccio umilmente presente che queste motivazioni sono state fatte proprie dal Governo scaricando su di Lei ogni responsabilità. In merito cito quanto riporta la sentenza di annullamento del 'lodo Schifani' al punto 6 secondo e terzo capoverso in cui la Corte afferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, che il principio di uguaglianza è un valore fondamentale, infatti: 'Nel caso in esame sono fondamentali i valori rispetto ai quali il legislatore ha ritenuto prevalente l'esigenza di protezione della serenità dello svolgimento delle attività connesse alle cariche in questione.
Alle origini della formazione dello Stato di diritto sta il principio della parità di trattamento rispetto alla giurisdizione, il cui esercizio, nel nostro ordinamento, sotto più profili è regolato da precetti costituzionali.'
L'art. 3 è violato anche sotto un altro aspetto: la disparità di trattamento tra i Presidenti delle Camere e Corte rispetto ai componenti di tali Organi.
Un'ultima notazione per i media: è sempre più facile non ascoltare i familiari di vittime dei servitori dello Stato, perchè deboli ed indifesi e far passare per insulti le loro grida di libertà e giustizia, che i veri insulti alla persona del Capo dello Stato da parte del potente del momento. Quante volte il Suo operato, Signor Presidente, non andava comodo al capo del Governo e costui Le ha dato del COMUNISTA: ma detto in tono spregiativo offendendo, secondo mio modesto avviso, la Sua coscienza liberata dalla posizione assunta a riguardo i moti ungheresi dal suo 'grave tormento autocritico' . Ecco Signor Presidente chi Le manca di rispetto e non il popolo che si affida in Lei come 'GARANTE DELLA COSTITUZIONE'."

Nessun commento: