sabato 30 luglio 2011

A ricordo di Fabrizio De Andrè - Un Giudice -


'NA CAROGNATA DE' NA FIGURETTA DE' SOR BRUNETTA



"Un Giudice" è una canzone del "Poeta-cantautore" Fabrizio De Andrè tratta dall'album "Non al denaro non all'amore nè..." che invito tutti a riascoltare. Un album inciso nel 1971, esattamente 40 anni fa e parla di un....sor brunetta.

Ma io voglio ricordare quello che ebbi a scrivere di questo misererrimo e squallido rappresentante della Repubblica in questo blog che ripeterò per far capire quanto io lo consideri. Raccontai quello che il mio professore di matematica nell'anno 1954, quando frequentavo il secondo anno dell'Istituto Tecnico Commerciale, per farci capire le grandezze grometriche e le loro differenze ci pose ad esempio le differenze tra segmento, retta e semiretta ponendosi in prima persona. Infatti era alto (o basso?) non più di centoquaranta-cinquanta centimetri e disse: il segmento ha un inizio ed una fine, la retta non ha inizio e non ha fine, la semiretta ha un inizio ma non ha una fine. Salì sulla cattreda e mostrando più possibile la sua persona aggiunse queste testuali parole "Vedete l'intelligenza di una persona non si misura dai piedi alla testa, ma dalla testa in sù. Avete capito ora la differenza tra segmento e semiretta?" Vi posso assicurare, io l'ho capita, sono diventato bravissimo in matematica ed ancora, a distanza di circa sessant'anni, ricordo l'episodio. Voi direte che c'incastra cor sor brunetta: ce 'ncastra ce ''ncastra. Al posto della MATERIA GRIGIA (ALIAS INTELLIGENZA) metteteci gli aggettivi più dispregiativi che un uomo (o mezzo) come lui possa meritare e vedete che effetto che fa.

L'effetto è quello che canta De Andrè nella canzone che dice ad un certo punto"...il nano è una carogna di sicuro perchè ha il cuore troppo troppo vicino al buco del culo....".

Diffondete la canzone

lunedì 25 luglio 2011

LOGGE MASSONICHE P2 - P3 - P4 - P5---->inf.!!!!

L'ITALIANO MEDIO S'INTERROGA: COME MAI LA MASSONERIA COPERTA RESISTE ANCORA (come la mafia?)? MA GLI STORIOGRAFI, I FILOSOFI GLI ANALISTI POLITICI ECC. ECC. LO HANNO SPIEGATO AGLI ITALIANI? E' BUIO ASSOLUTO!!!


LA GENESI

Licio Gelli
Tutto ha inizio con la P2.
Le domande sorgono spontanee. Come è nata; come si è svoluppata; come abbia potuto generare la P3, la P4 ecc.
Le risposte, sintetizzabili in una sola, MALAPOLITICA, possiamo trovarle nelle parole del banchiere-finanziere (intimo di tale Bettino Craxi) Orazio Bagnasco rese nell'audizione davanti alla COMMISSIONE PARLAMENTARE sulla P2 presieduta da Tina Anselmi il 25/11/1982.

".....omissis.....Le P2 (articolo determinativo plurale a significare la sua proliferazione. n.d.a.) non nascono a caso, ma occupano spazi lasciati vuoti, per insensibilità, e li occupano per creare la P3, la P4....(P5 n.d.a.) Perchè? E' al di sopra delle mie forze, non me lo sono ancora spiegato. Da solo non sono in grado di capire come e perchè sia avvenuto.

Il sonno della coscienza e la mancanza di rispetto delle forme (e delle regole n.d.a.) aprono varchi alla P2. A chi è servito? Scoprire questo è importante. .......omissis...".

Prima di esporre le mie riflessioni voglio riportare l'articolo di fondo della giornalista Sandra Bonsanti su Repubblica inerente alla seduta dell'8 Gennaioi 1986:
"Il Parlamento riapre i battenti dopo l'interruzione festiva e pochissimi accorrono: a mezzogiorno di ieri (8 Gennaio 1986 n.d.a) in aula ci sono dodici deputati del PCI, c'è il demoproletario Gorla, ci sono cinque radicali, c'è Tina Anselmi, c'è il Ministro Martinazzoli che dal banco del governo segue con attenzione ogni intervento. Mancano del tutto missini, democristiani, socialisti, liberali, socialdemocratici, repubblicani....omissis...".

Premessa: il potere della P2, e quindi di Licio Gelli, derivava dall'ampio spettro di estensione nella società italiana che era influenzata dai soci aderenti.
Infatti in essa aderivano, cominciando dalle Istituzioni, 44 (quarantaquattro) parlamentari fra Deputati e Senatori, Magistrati di ogni ordine e grado, 12 Generali dei Carabinieri, 5 Generali della Guardia di Finanza, 22 Generali dell'Esercito, 4 Generali dell'Aeronautica Militare, 8 Ammiragli, direttori e funzionari dei servizi segreti, 2 Ministri dell'allora governo, un segretario di partito, giornalisti (il più noto Maurizio Costanzo tessera n.1819), imprenditori, faccendieri (noti Bisignani e Carboni, ancora sulla breccia), scrittori (fra cui Gervaso tessera n.1813) banchieri e finanzieri, alti prelati della Chiesa Cattolica, industriali , commercialisti, editori (fra cui Angelo Rizzoli tessera n. E.19.77).


Luigi_Bisignani
Flavio Carboni
RizzoliCostanzoGervaso







Se togliamo gli alti prelati, notiamo che queste categorie, appartenenti alla P2, tutt'ora sono presenti in Parlamento, fra cui il presidente del consiglio, tessera 1816 e On. (sic!) Cicchitto tessera n.2232..
Ecco spiegato la presenza di un gruppetto di 15 presenze al dibattito sulla P2.
Molti di quei deputati assenti allora sono presenti ora in Parlamento.


Elenco per categorie lavorative degli iscritti

* Militari e forze dell'ordine: 208
* Uomini politici: 67
* Dirigenti ministeriali: 52
* Banche: 49
* Industriali: 47
* Medici: 38
* Docenti universitari: 36
* Commercialisti: 28
* Avvocati: 27
* Giornalisti: 27
* Dirigenti industriali: 23
* Imprenditori: 18
* Magistrati: 18
* Liberi professionisti: 17
* Attività varie: 12
* Società private (presidenti): 12
* Società pubbliche (dirigenti): 12
* Segretari particolari (politici) 11
* Associazioni varie: 10
* Dirigenti RAI: 10
* Enti assistenziali e ospedalieri: 10
* Diplomatici: 9
* Compagnie aeree: 8
* Dirigenti comunali: 8
* Società pubbliche (presidenti): 8
* Architetti: 7
* Funzionari regionali: 7
* Antiquari: 6
* Compagnie di assicurazione: 6
* Dirigenti editoriali: 6
* Alberghi (direttori): 4
* Consulenti finanziari: 4
* Editori: 4
* Notai: 4
* Scrittori: 3
* Provveditori agli studi: 2
* Sindacalisti: 2
* Commercianti: 1

I M P R E S S I O N A N T E!!!



IL SONNO DELLA COSCIENZA.

Da più di un anno che grido SVEGLIATI ITALIA. Non possiamo addebitare alla popolazione il propagarsi del malaffare politico: le coscienze vanno svegliate da coloro che hanno i mezzi per farlo. Costoro sono: i rappresentanti dei cittadini, i giornali, i giornalisti e le TV e tutti gli altri mezzi di comunicazione.
Quando tra queste categorie ci sono aderenti alla P2, e seguenti, costoro fanno l'esatto contrario obbedendo a Licio Gelli per l'attuazione del suo programma.
In Parlamento ci sono personaggi noti: il primo è il nostro (ohibò!) Presidente del Consiglio On.! (sic!) Silvio Berlusconi tessera n.1816 e Fabrizio Cicchitto tessera n.2232. Tra i giornalisti, oltre a Bisignani, uno dei fedelissimi di Gelli: Maurizio Costanzo tessera n.1819.

Il 4 Maggio 1982, appena istituito la Commissione, la convivente di Licio Gelli, Nara Lazzerini, scrive a Tina Anselmi: "......omissis....mi permetta di dirLe che tutti gli iscritti alla P2 sono colpevoli di aver fatto parte per diverse vie ad una associazione a delinquere, con il solo scopo di arricchirsi, truffando, ricattando d'accordo con il più delinquiente dei capi: Licio Gelli.....omissis...".

Dopo trentanni gli stessi personaggi di allora, Bisignani, Carboni ed altri, con la P4 e P5 hanno continuato con ricatti ed altri mezzi illeciti a condizionare la società civile e la politica collusa.

Hanno continuato ad arricchirsi facendo sprofondare l'Italia verso il baratro dell'insolvenza internazionale, ovvero default ovvero fallimento.
Appurate le cause nella malapolitica e nella disinformazione mediatica, la domanda iniziale trova la risposta.

La stessa domanda fatta in questo blog l'anno scorso, è fatta dal Giudice GIULIANO TURONE, magistrato, che con Gherardo Colombo, ha scoperto gli elenchi della P2, in una "ricognizione antropologica": "..... omissis....In conclusione, confido che gli eroici studiosi che sto evocando - esaminando, anche alla luce di questi seicento e più foglietti di appunti (di Tina Anselmi n.d.a.), l'immane documentazione ormai disponibile sulla P2 - possano un domani finalmente spiegarci come mai, nonostante l'autorevole ed esaustiva relazione finale della Commissione parlamentare d'inchiesta, e nonostante l'importantissima e rigorosa Risoluzione 6 marzo 1986 della Camera dei Deputati, l'Italia non abbia ancora saputo mettersi decisamente alle spalle la filosofia di fondo "predemocratica" ed "eversiva" del sistema P2 : quella "visione politica che tende a situare il potere negli apparati e non nella comunità dei cittadini politicamente intesa
", quale emerge dal cosiddetto "Piano di rinascita democratica".

Poi continua: "In altri termini, confido che quegli studiosi possano spiegarci come mai noi ci si debba ritrovare nel Terzo millennio con un Presidente del Consiglio titolare della tessera numero 1816; e come mai noi sia costretti pressocchè ogni sera a sorbire in TV, per giunta all'ora di cena, le esternazioni del suo portavoce e capogruppo parlamentare titolare della tessera numero 2232; e come mai abbiamo dovuto persino subire le vanterie gongolanti di Licio Gelli quando - in una conferenza stampa televisiva del 31 ottobre 2008 - ha rivendicato con orgoglio alla Loggia P2 la paternità di quel documento eversivo che risponde al nome "Piano di Rinascita Democratica", "Peccato non averlo depositato alla SIAE per i diritti, tutti ne hanno preso spunto, l'unico che può andare avanti è SILVIO BERLUSCONI, non perchè era iscritto alla P2, ma perchè ha la tempra del grande uomo". (ohibò)

Fabrizio Cicchitto

tessera n.2232


p2 1816


Io confido nella "rete": l'Italia s'è desta. il "Palazzo" trema, cerca di limitare i danni tentando di zittire i "blogger" senza riuscirci. La "casta" vede la fine dei privilegi incalzata dalla collera degli "internauti".

Tutto ciò che non ho detto sulla P2 per ovvi motivi di spazio e per maggiori approfondimenti si consiglia di consultare il libro.

LA P2

NEI DIARI SEGRETI

DI TINA ANSLEMI

A CURA DI ANNA VINCI

CASA EDITRICE - CHIARELETTERE



Tina_anselmi_art



In un appunto sull'incontro con Flaminio Piccoli del 13 aprile 1983 scriveva:


"Cossiga aveva buoni rapporti con la P2 e Gelli, ed è rimasto vittima, durante il rapimento di Moro, dell'azione di Gelli e della P2. Ciò spiega il suo crollo e le dimissioni".

E per risollevarlo è stato eletto, poi, Presidente della Repubblica.

Ed ancora: in un appunto del 26 gennaio 1984 con Marco Pannella scriveva domandandosi:

"Come è possibile che Piccoli, Berlinguer e Andreotti non sapessero della P2 prima del 1981?".

Suscita tenerezza il candore di questa donna che durante la lotta partigiana si è impegnata in prima persona sulle montagne del Veneto facendo la cosiddetta "postina". Fervente cattolica, semplice ed umile, riponeva fiducia in tutti, anche in Andreotti.


Dal libro riporto alcune "chicche" che sentiamo spesso dai politici attuali cominciando dal Mr. B.

"Mi sento oggetto di una persecuzione politica odiosa" (Licio Gelli, maggio 1981)
E' il leit motiv del nostro Mr.B e codazzo di servitori.

"Della P2 non sapevo nulla, al di là di quello che leggevo e di qualche battuta scherzosa..." "Con i Giudici poi faremo i conti". (Bettino Craxi, nel 1984 e nel 1983).
Sono le stesse minacce mai sopite del piduista tessera 1816 ancor più rinvigorite verbalmente e fattivamente con progetti di legge contro i Giudici presentati in Parlamento.


berluscrax



consulta anche .http://lavisioneimmaginaria.splinder.com/



L'ESORTAZIONE DI UN UOMO GIUSTO - PRETE -

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Don Giorgio De Capitani ha chiesto aiuto a MicroMega di pubblicare un suo scritto vietatogli dalla Curia di Milano di diffonderlo sul suo blog. Io come ho fatto altre volte raccolgo l'appello e lo pubblico integralmente e senza commenti attraverso il mio blog. Lo farò parimenti su FaceBook e su twitter in modo da dare a questro scritto una divulgazione quasi planetaria e con l'invito a diffondere lo scritto.



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Un prete invita a scendere in piazza contro l’arcivescovo Scola

di don Giorgio De Capitani

Una chiesa gerarchica da decapitare! Pronti all’attacco!

Adesso arriva il bello della lotta,
che sarà dura, durissima,
senza diplomazia, e senza nemmeno l’ombra di quella viltà
che da sempre caratterizza una parte della chiesa,
quella gerarchica anzitutto, poi curiale,
e anche quella rappresentata da un clero succube,
e da istituti femminili sempre silenziosi!

Non ci lasceremo prendere dalla paura
di minacce, di scomuniche, di ritorsioni, di vendette,
e neppure convincere da quell’arte diplomatica
che è vigliaccheria e disonestà professionale
di chi dovrebbe essere un padre e non un poliziotto,
e neppure commuovere da predicozzi castra-coscienze
che promettono il paradiso in cambio dell’obbedienza cieca.

Che sia giunta l’ora della riscossa
lo vediamo dal segnale che è sotto gli occhi di occhi:
la nomina di un personaggio imposto
dalla diplomazia più oscena che mai e mai Milano
da millenni aveva finora subìto.

La Diocesi di Milano è stata sfregiata,
non tanto dal nome della nomina, ma dalla nomina del nome!

UNA VERGOGNA!

Ci dobbiamo ribellare a questo Vaticano
che - lo ripeto per l’ennesima volta -
ha conosciuto lungo i secoli, ma soprattutto in questi ultimi anni,
la più blasfema prostituzione al potere più corrotto.

E non se ne vergogna,
porcaccia di una miseria!

Non fa un passo indietro, no!,
rimane sì come se fosse l’orgasmo più sacro di questo mondo.

Pensavo che la Diocesi di Milano
restasse una eccezione:
che lo Spirito potesse liberamente soffiare “nuovo”.

Speravo… ma così stavolta non è stato.
Lo Spirito santo non ha soffiato,
il vaticano gli ha tarpato le ali.

Spirito Santo3
Angelo Scola, non dirci subito cazzate,
non illuderci con parole accademiche e roboanti,
non ci cascheremo.

Noi milanesi guardiamo ai fatti, alle scelte,
alle decisioni, al messaggio evangelico.
Perciò non dare sfoggio di cultura,
tanto più che quella ciellina ci dà subito ai nervi.

Del Cristo di don Giussani ce ne freghiamo,
ci interessa il Cristo, quello radicale:
tutto il resto sono balle da lasciare
ai seguaci di Movimenti ecclesiali
che parlano anche bene, ma razzolano nella merda.


don giussani

Inutili girarci attorno alle parole:
il tuo tanto sbandierato ecumenismo
è solo fumo buttato negli occhi,
e prendere le parole di Massimo Cacciari
come garanzia della tua onestà intellettuale
mi lascia del tutto indifferente,
conoscendo le diverse posizioni da kamasutra del filosofo veneziano
che prima ammirava Martini, e poi l’intellettuale di turno.

Martini era un gesuita, ma nessuno se ne è accorto,
Tettamanzi era un teologo moralista, ma nessuno se ne è accorto,
vorrei che nessuno si accorgesse di Scola ciellino,
ma sarà difficile, molto difficile:

Cl è come un marchio che segna,
pone un sigillo sulla testa,
lascia impronte indistruttibili nel proprio agire.

Tutti sanno le mie dure prese di posizione
contro i preti diocesani “ciellini”:
non per un giudizio sulla persona,
ma per una questione di principio:
un prete o è diocesano o è ciellino,
aut aut, non c’è una via di mediazione.

Del resto, uno che appartiene ad un Movimento ecclesiale
non potrà vivere in pienezza la spiritualità diocesana
e questo inciderà anche nel concreto.

Così direi di un vescovo diocesano:
non può essere ciellino!

A parte questo, la cosa veramente blasfema di Cl
è la sua scelta politica:
sostenere il governo di Berlusconi,
addirittura sostenere Berlusconi,
è quanto c’è di più anti-evangelico,
è quanto c’è di più orrendo,
è quanto c’è di più criminale.

Angelo Scola, ti rendi conto di tutto questo?
Non puoi distinguere tra il Movimento e la scelta politica:
è Cl in quanto tale che ha fatto questa scelta politica.

Per non parlare poi del braccio finanziario di Cl,
- Compagnia delle Opere (Cdo) -
che ha sostituto il vitello d’oro con appalti dorati,
con loschi affari che puzzano di stile mafioso.

Tu verrai a Milano in un contesto che ti rende indesiderato,
assolutamente indesiderato:
la tua presenza danneggerà quella spinta evangelica,
al di fuori di ogni compromesso con marchio ciellino,
che stava producendo i primi effetti positivi.

Sono stanco di ripetere le solite cose,
sono nauseato di essere costretto a ripeterle
perché la chiesa cattolica si è prostituita al dio denaro
- di cui i primi cultori sono quelli dei Movimenti ecclesiali -
ma ci sono momenti in cui la voce non deve cessare,
il cuore deve battere all’impazzata:

siamo in una fase di pericolo di involuzione
che non potremo permettere.

E allora, via libera alle contestazioni:

perché non trovarci in piazza Duomo,
e protestare perché siamo stati traditi?

via ogni remora, via ogni prudenza,
via ogni rischio di strumentalizzazione…

Studiamo il modo migliore e più efficace
per evitare l’irreparabile.

So che in Curia di Milano c’è malumore,
qualcuno teme di essere spedito in Africa,

so che in Diocesi tante comunità cristiane
hanno subìto uno shock,

so che tantissimi preti hanno arricciato il naso
e stanno a guardare con sospetto:

perché non uscire allo scoperto e gridare
tutto il nostro malcontento,
le nostre paure, i nostri sospetti?

Troviamoci tutti in Piazza Duomo
- fisseremo la data -
e gridiamo così forte la nostra rabbia
da far tremare il vaticano
- il nostro Duomo no! è troppo bello! -
e chiediamo allo Spirito santo che si tagli la testa
ad una gerarchia che è ormai un mostro!


Spirito Santo1Spirito Santo2