lunedì 31 agosto 2009

L'APPELLO DEI TRE GIURISTI




Silvio - si vede che ha la stoffa

Ecco l'appello preso da Repubblica e accolgo l'invito di diffondere le dieci domande che hanno provocato la reazione fuori luogo del Bokassa N°2 attraverso i miei blog:

L’attacco a "Repubblica", di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l’ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l’opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un’eccezione della democrazia. Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo. Se le si considera "retoriche", perché suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c’è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere.


Invece, si batte la strada dell’intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di "cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee", come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell’informazione in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso.


Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d’informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto.


Franco Cordero

Stefano Rodotà

Gustavo Zagrebelsky
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Ecco le dieci domande
le 11 domande di padania
1. Quando, signor presidente, ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia? Quante volte ha avuto modo d’incontrarla e dove? Ha frequentato e frequenta altre minorenni?

2. Qual è la ragione che l’ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Noemi prima di fare due tardive ammissioni?

3. Non trova grave, per la democrazia italiana e per la sua leadership, che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità politiche le ragazze che la chiamano «papi»?

4. Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le “squillo” che, secondo le indagini della magistratura, sono state condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute? Se non lo sapeva, è in grado di assicurare che quegli incontri non l’abbiano resa vulnerabile, cioè ricattabile – come le registrazioni di Patrizia D’Addario e le foto di Barbara Montereale dimostrano?

5. È capitato che “voli di Stato”, senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze le ospiti delle sue festicciole?

6. Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiamo compromesso gli affari di Stato? Può rassicurare il Paese e i nostri alleati che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto che ridimensionano la sua autonomia politica, interna e internazionale?

7. Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?

8. Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene che una persona che l’opinione comune considera inadatta al Quirinale, possa adempiere alla funzione di presidente del consiglio?

9. Lei ha parlato di un «progetto eversivo» che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?

10. Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?

Mi astengo da qualsiasi commentro. Unica preghiera:

PASSATE PAROLA

martedì 19 maggio 2009

RIOTTA HA LO SCOOP SULLE PROPRIETà IMOBILIARI DI NOEMI (4 ASE) E LO SBATTE A PAG.15 BERNABé S'è ROTTO: SILVIO, FUORI IL PIANO DEL GOVERNO - SOCI, SGANCIATE I SOLDI VERI 50


N°4 ASE (Azienda Servizi Ecologici) di propietà di ora maggiorenne Noemi. Ora comincio a capire dove è finita la spazzatura di Napoli. Molti dubbi mi affiorano alla mente: Catania, con la sua bancarotta ripianata dal governo centrale e, quindi, da tutti noi; Palermo con l'elezione del condannato Cuffaro al Senato e la Sicilia in mano a Lombardo. Napoli, la spazzatura in letizia e........!!

giovedì 14 maggio 2009

Nuova Alitalia: il nostro hub a Fiumicino È la sconfitta di Malpensa - Corriere Roma


Nuova Alitalia: il nostro hub a Fiumicino È la sconfitta di Malpensa - Corriere Roma

Non ostento "falsa modestia"! Tutto come avevo previsto. Andate a rileggere i miei scritti. Prossima mossa fino all'exepo di Milano: ottenere appalti per la realizzazione delle opere (Li Gresti e soci), fare cassa e poi rivendere il restante pacchetto azionario ad Air France e ....... Buonanotte ai creduloni...del Nord-Est padano.

venerdì 1 maggio 2009

Multimedia | Napoli la Repubblica.it

Multimedia | Napoli la Repubblica.it

La vera informazione è "La rete". Le TV RAI (Dovrei dire RAISET che nasce dal connubio con Mediaset) vedi TG1 delle 20 di oggi 1° Mggio ha riferito tutto il contrario. Guardate il video e ve ne renderete conto.

giovedì 5 marzo 2009

L'ACCUSA DELLA VERA INFORMAZIONE

L'ACCUSA DI GIOACCHINO GENCHI

Accolgo con piacere l'invito di Beppe Grillo di pubblicare nei miei blog aperti nella rete l'intervista di Gioacchino Genchi rilasciata qualche giorno fa e non pubblicata dai media e giornali del "sistema". Il video e su YouTube all'indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=LbkUw0Bopmw.

Riporto integralmente la pagina di Beppe Grillo.

Questa è un'intervista che non si può commentare.
Beppe Grillo.

Intervista a Gioacchino Genchi:

Io svolgo l'attività di consulente tecnico per conto dell'autorità giudiziaria da oltre vent'anni, lavoro nato quasi per caso quando con l'avvento del nuovo codice di procedura penale è stata inserita questa figura, come da articoli 359 e 360 che danno al Pubblico Ministero la possibilità di avvalersi di tecnici con qualunque professionalità allorquando devono compiere delle attività importanti. Mi spiace che Martelli se lo sia dimenticato, Cossiga me lo abbia ricordato, proprioil nuovo codice di procedura penale che ha promulgato il presidente Cossiga inserisce questa figura che è una figura moderna. Che è nelle giurisdizioni più civili ed avanzate, mentre prima il Pubblico Ministero era limitato, e doveva per accertamenti particolari avvalersi solo della Polizia giudiziaria, il nuovo codice ha previsto queste figure.
Per cui per l'accertamento della verità, nel processo penale, accertamento della verità significa anche a favore dell'indagato o dell'imputato, il Pubblico Ministero non ha limiti nella scelta delle professionalità di cui si deve avvalere. Io ho fatto questa attività all'interno del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

Abbiamo svolto importanti attività con Arnaldo La Barbera, con Giovanni Falcone poi sulle stragi. Quando si è reso necessario realizzare un contributo esterno per il Pubblico Ministero, contenuto forse scevro da influenze del potere esecutivo, mi riferisco a indagini su colletti bianchi, magistrati, su eccellenti personalità della politica, il Pubblico Ministero ha preferito evitare che organi della politica e del potere esecutivo potessero incidere in quelle che erano le scelte della pubblica amministrazione presso la quale i vari soggetti operavano.
Nel fare questo ho fatto una scelta deontologica, cioè di rinunciare alla carriera, allo stipendio, per dedicare tutto il mio lavoro al servizio della magistratura. Questa scelta, anziché essere apprezzata è stata utilizzata dai miei detrattori che fino a ieri mi hanno attaccato in parlamento, al contrario.

Il ministro Brunetta non poteva non riferire che la concessione dell'aspettativa non retribuita che io avevo chiesto era perfettamente regolare, è stata vagliati da vari organi dello Stato, dal Ministero dell'Interno, dal Ministero della Funzione pubblica e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri di Berlusconi, la stessa che mi ha attaccato in maniera così violenta e così assurda dicendo le fandonie che hanno fatto ridere gli italiani perché tutto questo can can che si muove nei miei confronti, questo pericolo nazionale, cioè una persona che da vent'anni lavora con i giudici e i Pubblici Ministeri nei processi di mafia, di stragi, di omicidi, di mafia e politica più importanti che si sono celebrati in Italia, rappresenta un pericolo.

Forse per loro! Per tutti quelli che mi hanno attaccato perché poi la cosa simpatica (è chiaro che ora sto zitto, non posso parlare sono legato al segreto) ma mi scompiscio dalle risate perché tutti i signori giornalisti che mi hanno attaccato, da Farina a Luca Fazzo a Lionello Mancini del Sole 24 ore, al giornalista della Stampa Ruotolo, sono i soggetti protagonisti delle vicende di cui mi stavo occupando. Questo è l'assurdo!

Gli stessi politici che mi stanno attaccando, sono gli stessi protagonisti di cui mi stavo occupando. Da Rutelli a Martelli, Martelli conosciuto ai tempi di Falcone. Parliamo di persone che comunque sono entrate nell'ottica della mia attività. Martelli nei computer di Falcone quando furono manomessi, Rutelli perché è amico di Saladino usciva dalle intercettazioni di Saladino, Mastella per le evidenze che tutti sappiamo e così via, poi dirò quelli che hanno parlato alla Camera al question time, quel giornalista che gli ha fatto il comunicato, cose da ridere! Tra l'altro questi non hanno nemmeno la decenza di far apparire un'altra persona.


No, compaiono loro in prima persona! Sapendo che loro entravano a pieno titolo nell'indagine. Questo è assurdo. Io continuo a ridere perché il popolo italiano che vede questo grande intercettatore, che avrebbe intercettato tutti gli italiani, ma che cosa andavo ad intercettare agli italiani? Per farmi sentire dire che non riescono ad arrivare alla fine del mese? Per sentir dire che i figli hanno perso il posto di lavoro o che sono disoccupati? Che c'è una crisi economica? Ma perché mai dovrei andare ad intercettare gli italiani? Ma quali sono questi italiani che hanno paura di Gioacchino Genchi?

Quelli che hanno paura di Gioacchino Genchi sono quelli che hanno la coscienza sporca, e quelli che hanno la coscienza sporca sono quelli che mi hanno attaccato. E con questo attacco hanno dimostrato di valere i sospetti che io avevo su di loro. Anzi, più di quelli di cui io stesso mi ero accorto, perché devo essere sincero, probabilmente io avevo sottovalutato il ruolo di Rutelli nell'inchiesta Why not.

Rutelli ha dimostrato probabilmente di avere il carbone bagnato e per questo si è comportato come si è comportato. Quando ci sarà la resa della verità chiariremo quali erano i rapporti di Rutelli con Saladino, quali erano i rapporti del senatore Mastella, il ruolo di suo figlio, chi utilizzava i telefoni della Camera dei Deputati... chiariremo tutto!
Dalla prima all'ultima cosa. Questa è un'ulteriore scusa perché loro dovevano abolire le intercettazioni, dovevano togliere ai magistrati la possibilità di svolgere delle intercettazioni considerati i risultati che c'erano stati, Vallettopoli, Saccà, la Rai eccetera, la procura di Roma immediatamente senza problemi però apre il procedimento nei confronti del dottor Genchi su cui non ha nessuna competenza a indagare, perché la procura di Roma c'entra come i cavoli a merenda. C'entra perché l'ex procuratore generale di Catanzaro ormai fortunatamente ex, ha utilizzato questi tabulati come la foglia di fico per coprire tutte le sue malefatte e poi le ha utilizzate come paracadute per non utilizzarle a Catanzaro, dove probabilmente il nuovo procuratore generale avrebbe immediatamente mandato a Salerno.

Perché in quei tabulati c'è la prova della loro responsabilità penale. Non della mia. Quindi, non li manda a Salerno che era competente, non li manda al procuratore della Repubblica di Catanzaro che avrebbe potuto conoscere quei tabulati e quello che c'era, non li manda al procuratore della Repubblica di Palermo dove io ho svolto tutta la mia attività ma li manda a Roma che non c'entra niente.

Quindi si va a paracadutare questi tabulati sbagliando l'atterraggio perché in una procura che non ci azzecca nulla. Perché tra l'altro in quei tabulati c'erano delle inquisizioni che riguardavano magistrati della procura della Repubblica di Roma! Su cui stavamo indagando. Ora la procura di Roma indaga su di me e sui magistrati della procura della Repubblica di Roma. Si è ripetuto lo scenario che accadde tra Salerno e Catanzaro e si è ripetuto lo scenario che era già accaduto tra Milano e Brescia all'epoca delle indagini su Di Pietro. Con la sola differenza che all'epoca si chiamava Gico l'organo che fece quelle attività, adesso si chiamano Ros, ma sostanzialmente non è cambiato nulla.

In ultima analisi dico che io sono comunque fiducioso nella giustizia. Hanno cercato di mettermi tutti contro, hanno cercato di dire ad esempio, nel momento in cui c'era un rapporto di collaborazione con la procura di Milano anche fra De Magistris e la procura di Milano, un'amicizia personale fra De Magistris e Spataro, che siano statiacquisiti i tabulati di Spataro. Assurdo! Non è mai esistita un'ipotesi del genere. Nemmeno per idea! Come si fa a togliere a De Magistris l'appoggio della magistratura associata? Diciamo che ha preso i tabulati di Spataro. Come si fa a mettere il Csm contro De Magistris? Diciamo che ha preso i tabulati di Mancino.

Adesso i Ros dicono che nei tabulati che io ho preso ci sono, non so quante utenze del Consiglio superiore della magistratura. Non abbiamo acquisito tabulati del Csm, sono i signori magistrati di cui abbiamo acquisito alcuni tabulati, quelli sì, tra cui alcuni della procura nazionale antimafia ben precisi, due, solo due, che hanno contatti col Csm.

Ha inquisito il Quirinale! Ma quando mai? Se però qualcuno del Quirinale ha chiamato o è stato chiamato dai soggetti di cui ci siamo occupati validamente, bisogna vedere chi dal Quirinale chi ha avuto contatti con queste persone, ma io non ho acquisito i tabulati del Quirinale. A parte che se fosse stato fatto sarebbe stata attività assolutamente legittima perché, sia chiaro, le indagini in Italia non si possono fare soltanto nei confronti dei tossici e magari che siano pure extracomunitari, oppure quelli che sbarcano a Lampedusa nei confronti dei quali è possibile fare di tutto, compresa la creazione dei lager.

La legge è uguale per tutti. Tutti siamo sottoposti alla legge! Perché sia chiaro. Questo lo devono capire. Nel momento in cui a questi signori li si osa sfiorare solo da lontano, con la punta di una piuma, questi signori si ribellano e distruggono le persone che hanno solo il coraggio di fare il proprio lavoro.

Gli italiani questo l'hanno capito. E hanno capito che questo dottor Genchi di cui hanno detto tutte le cose peggiori di questo mondo... e io adesso pubblicherò tutti i miei lavori, dal primo sino all'ultimo pubblicherò tutte le sentenze della Corte di Cassazione, delle Corti d'Appello, delle Corti di Assise, dei tribunali che hanno inflitto centinaia e centinaia di anni di carcere col mio lavoro.

Ma le sentenze di cui io sono più orgoglioso non sono le sentenze di condanna, ma sono le sentenze di assoluzione! Sono quelle persone ingiustamente accusate anche per lavori fatti dal Ros che sono state assolte grazie al mio lavoro e che rischiavano l'ergastolo! E che erano in carcere. Persone che erano in carcere perché avevano pure sbagliato l'intestatario di una scheda telefonica. E adesso questi signori vengono ad accusare me di avere fatto lo stesso lavoro che loro... ma non esiste completamente!

Tutte queste fandonie e la serie di stupidaggini che sono state perpetrate addirittura in un organismo che è il Copasir! Che si deve occupare dei servizi di vigilanza sulla sicurezza, non sui consulenti e sui magistrati che svolgono la loro attività sui servizi di sicurezza!
Noi abbiamo trovato delle collusioni di appartenenti ai servizi di sicurezza, con delle imprese che lavorano per i servizi di sicurezza, che lavorano nel campo delle intercettazioni, che costruiscono caserme con appalti dati a trattativa privata per milioni di euro, noi stavamo lavorando su quello! Stavamo lavorando su quello e ci hanno bloccato perché avevano le mani in pasta tutti loro! Questa è la verità.

Questa è la verità e adesso mi hanno pure dato l'opportunità di dirla perché essendo indagato io non sono più legato al segreto perché mi devo difendere! Mi devo difendere con una procura che non ci azzecca nullacon la competenza, la procura di Roma, mi difenderò alla procura di Roma.

Però sicuramente la verità verrà a galla! E non ci vogliono né archivi né dati perché sono tre o quattro cose molto semplici. Le intercettazioni di Saladino utili saranno una decina, quando fu intercettato prima che De Magistris iniziasse le indagini, ma sono chiarissime! E l'attacco che viene fatto nei miei confronti parte esattamente dagli stessi soggetti che io avevo identificato la sera del diciannove luglio del 1992 dopo la strage di via D'Amelio, mentre vedevo ancora il cadavere di Paolo Borsellino che bruciava e la povera Emanuela Loi che cadeva a pezzi dalle mura di via D'Amelio numero diciannove dov'è scoppiata la bomba, le stesse persone, gli stessi soggetti, la stessa vicenda che io trovai allora la trovo adesso!

Ancora nessuno ha detto che io sono folle. Anzi, sarò pericoloso, terribile ma che sono folle non l'ha detto nessuno. Bene allora quello che io dico non è la parola di un folle perché io dimostrerò tutte queste cose. E questa è l'occasione perché ci sia una resa dei conti in Italia. A cominciare dalle stragi di via D'Amelio alla strage di Capaci. Perché queste collusioni fra apparati dello Stato servizi segreti, gente del malaffare e gente della politica, è bene che gli italiani comincino a sapere cosa è stata."

martedì 3 febbraio 2009

IL CITTADINO E LA GIUSTIZIA - ARTICOLO 3 COSTITUZIONE


Gli avvenimenti succedutisi in questi ultimi giorni dànno vita a molti argomenti da trattare. Il primo argomento è l'intercettazione telefonica ed ambientale per scoprire l'autore o gli autori di un reato commesso o da commettere in futuro. Gli avvenimenti che hanno sconvolto l'opinione pubblica ed hanno fuorviato l'attenzione dei media sono gli stupri a danno di giovani donne indifese.
Anch'io mi sono indignato: l'indignazione si è attenuata quando ho saputo che grazie alle intercettazioni i colpevoli sono stati assicurati alla giustizia. La mia indignazione ha raggiunto livelli parossistici quando ho letto il progetto di legge del Ministro dell'(in)Giustizia: con le nuove regole non li avrebbero mai scoperti. I stupratori rumeni sarebbero già in Romania, perchè il reato è punibile con meno di cinque anni di detenzione e con le limitazioni alle intercettazioni l'arresto degli autori di quell'atto ignobile sarebbe stato più difficoltoso.
Ma non è questo il punto centrale, la domanda che viene dalla gente comune: la limitazione delle intercettazioni mi rende più sicuro davanti alla legge e più uguale? Riflettiamo un momento. La domanda di questa nuova legge è scaturita dal basso, cioè da noi cittadini, ne abbiamo avvertito il bisogno o dal governo e dalla maggioranza che lo sorregge? Ricordiamo che il capo del governo è un ex piduista con tessera n. 1816 ed è stato condannato dal Tribunale di Venezia per aver mentito alla Corte. Nel governo ci sono rinviati a giudizio e collusi con la mafia. Nella maggioranza ci sono condannati, inquisiti e rinviati a giudizio: domanda a chi serve la limitazione delle intercettazioni? La risposta è ovvia ed è davanti a noi. Ecco cosa scrive il Presidente di ANM ..."La limitazione all'uso delle intercettazioni ambientali per tutti i reati, ivi compresi quelli per terrorismo e mafia, col divieto di fare intercettazioni nelle autovetture, nelle sale colloqui del carcere, negli uffici, nei locali pubblici, ripeto, anche per mafia e terrorismo, rappresenta un gravissimo danno anche sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata. Insomma in questa situazione è come se le intercettazioni venissero semplicemente abolite di fatto. Lo Stato rinuncia all'uso di uno strumento indispensabile di indagine e favorisce la criminalità, danneggiando la sicurezza dei cittadini".
Ecco il punto centrale. Lo Stato: in una democrazia moderna ove il principio fondamentale dell'eguaglianza di tutti i partecipanti davanti alla legge è rispettato dando luogo al vero STATO DI DIRITTO, si direbbe lo Stato siamo noi cittadini. Ma sappiamo che non è così: lo Stato Italiano è governato da chi ha interesse alla RINUNCIA. La diseguaglianza si allargherà ancora di più in quanto la "casta" e servitori di essa non saranno più scoperti, e potranno continuare a delinquere, mentre i più deboli pagheranno per tutti. Con la riforma della Giurisdizione nel modo voluto dal Governo e cioè le indagini non più svolte dal PM per mezzo della Polizia Giudiziaria, ma soltanto da quest'ultima alle dipendenze del Ministro dell'Interno e con lo smembramento del CSM si arriva all'epilogo finale: Repubblica Italiana alias Cilena, alias Argentina, alias Libia con al comando un uomo solo al posto di Pinochet o di Videla o di Gheddafi.
Avoi il nome: a tutti noi perchè ciò non avvenga.

mercoledì 21 gennaio 2009

IL SILENZIO ASSORDANTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO


Voglio tornare a commentare la vicenda della mancata estradizione di Cesare Battisti. Hanno scritto al Presidente Lula il nostro Presidente Napolitano e poi i due Presidenti delle Camere. All'appello, per completare il quartetto del "lodo Alfano" manca proprio lui: il Presidente del Consiglio.
Come sempre ha mandato in avanti le truppe cammellate e lui, anzichè proseguire in retrovia, si è imboscato. Io me lo sono chiesto il perchè di questa condotta abnorme, visto il personaggio, e la risposta me lo sono data ed ora la esplicito.
Come fa una persona che, per non stare in giudizio ora, ha violato la nostra Costituzione, oltre che ad essere plurinquisito, plurindagato, pluricondannato e pluautoprescritto a chiedere ad un Presidente di uno Stato Sovrano di violare la sua? Evidente immaginava la risposta e ed è la stessa che ci dobbiamo dare noi tutti italiani.
Nella vicenda vicenda un merito comunque gli va riconosciuto: è stato zitto. Ogni volta che parla, l'Italia sprofonda nelle classifiche della credibilità internazionali e ci ha evitato un ulteriore danno.
Morale: il rispetto internazionale si acquista non con le pacche sulle spalle o con le battute più o meno offensive, ma con l'auterovolezza derivante dal rispetto delle leggi e dei cittadini del proprio paese e soprattutto della Legge delle Leggi: la COSTITUZIONE.

sabato 17 gennaio 2009

BERLUSCONI AL QUIRINALE : MAI

IL VECCHIO ED IL NUOVO: NESSUNA DIFFERENZA

Questo è il momento di stabilire con la massima fermezza che un monopolista dei mezzi di comunicazione, un soggetto incompatibile con l’esercizio del potere politico in quanto plurinquisito, pluricondannato e pluriautoprescritto con leggi ad personam non può salire alla massima carica della Repubblica.

Un personaggio che assoldato dalla loggia massonica P2 con tessera n. 1816 è stato ricosciuto mentitore dal Tribunale di Venezia, ma non condannabile perchè il reato era prescritto. Il suo attuale operato è stato santificato dal suo capo-loggia il massone Gelli.

Se ciò nella malaugurata ipotesi avverrà gli italiani non avrebbero più titolo a chiamarsi cittadini europei, ma sudditi di una nazione centro africana retta da un dittatorello da strapazzo.

venerdì 16 gennaio 2009

IL RISPETTO NEGATO


Il Ministro della Giustizia Brasiliana ha negato l'estradizione di Cesare Battisti all'Italia. Il Ministro della Giustizia della Repubblica Italiana si è risentito. Analizziamo i fatti e vediamo che ci sono due aspetti nella vicenda: uno politico-internazionale e l'altro giudiziario-penale.
Dal punto di vista politico-internazionale il Presidente Brasiliano ha invitato il Ministro Alfano a rispettare le decisioni prese da un Ministro di uno stato sovrano. Su questo aspetto della vicenda io vorrei fare due considerazioni:
1) - il Governo italiano, presieduto dall'attuale capo di governo, ha richiesto rispetto e silenzio quando ha emanato leggi ad personam che erano in conflitto con le relazioni internazionali: è quello che chiede il Presidente brasiliano;
2) - per avere rispetto bisogna meritarlo.
Ecco il punto centrale della vicenda. Il Ministro Alfano, titolare del Dicastero della Giustizia, ideatore e responsabile della Legge 23 Luglio 2008, n.124 (Lodo Alfano) ha ferito la Costituzione Italiana e tutti gli italiani non può appellarsi alla Suprema Corte Brasiliana: non è eticamente e moralmente credibile. L'attuale Capo del Governo Italiano con le leggi che ha fatto approvare con la precedente sua legislatura, ne cito alcune come quella sulle rogatorie internazionali, negazione al PM di ricorrere in secondo grado dopo assoluzione (Legge Pecorella poi cassata dalla Consulta), legge che accorcia le prescrizioni ecc., e con quella sopracitata ci ha squalificato agli occhi di tutti i paesi democratici che ci trattano come un paese del terzo mondo. I Paesi che erano al terzo, il Sudamerica, ci hanno superato.
La MORALE POLITICA della vicenda è: CHI STRAVOLGE LA PROPRIA COSTITUZIONE NON MERITA RISPETTO.
Veniamo all'aspetto giuridico-penale. Premetto che ora non mi sovviene se Cesare Battisti è stato condannato all'ergastolo in via definitiva per aver commesso omicidi materialmente o meno, ma ragiono. Dal mio punto di vista dissento da quello che afferma il Presidente emerito Francesco Cossiga. L'ex Presidente dice che Battisti non sia un criminale comune pluriomicida ma un terrorista che ha commesso dei «delitti politici» finalizzati a innescare la rivoluzione,. Gli attentati di cui si sono resi protagonisti i militanti della lotta armata, a destra come a sinistra, non sono certamente «crimini comuni ma politici». E' in questa affermazione che c'è la contraddizione, secondo mio modesto avviso. Se c'è stato uno o più di un omicidio, che etimologicamente significa uccisione di una persona, il soggetto in questione deve scontare la pena prevista dal codice penale del Paese dove è stato commesso il reato. La politica è una aggiunta che può valere per coloro che non si sono macchiati le mani del sangue innocente. E nella storia del terrorismo italiano, sia di destra che di sinistra, ci sono stati i casi come Toni Negri, ritenuto l'ideologo delle brigate rosse, Oreste Scalzone ecc. La politica può essere un aggravante e non un'attenuante. Il delitto politico ha come scopo il sovvertimento della democrazia con la cancellazione dei partiti politici e l'instaurazione di una dittatura attraverso vari modi, anche con omicidi di uomini di parte avversa (Giacomo Matteotti). Ma non è questo il caso. Il punto focale è: Cesare Battisti si è lordato le mani di sangue oppure no.
CONSIDERAZIONE FINALE.
Il Presidente Emerito FRANCESCO COSSIGA con la sua lettera non ha reso un buon servigio all'Italia per il rispetto internazionale.

mercoledì 7 gennaio 2009

IO C'ERO



Torno a scrivere per segnalare un grande evento: oggi 7 Gennaio 2009 sono state depositate alla Corte di Cassazione oltre un milione di firme raccolte per il referendum contro il lodo Alfano.
Io c'ero quel famoso 11 ottobre: è mio compito tenere sveglia la coscienza degli italiani per additare il pericolo dello scivolamento verso il neofascismo dal volto umano dominato dalla disinformazione mediatica in mano al potere dominante.
Dopo gli avvenimenti accaduti nei mesi scorsi ho sentito il bisogno di immettere in rete atri tre blog che mi auguro possano essere frequentati e postati dai difensori della nostra Carta Costituzionale.
I titoli dei blog rispecchiano gli articoli della Costituzione o degli Organi che, con tentativi vari si è voluto o si vuole, cancellare o modificare.
Ecco i blog:
http://articolo3costituzione.wordpress.com/;
http://giulemanidallaconsulta.wordpress.com/;
http://blog.libero.it/STATODIDIRITTO/view.php.